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LE TECNICHE

Stefano November 2012

 

Le Tecniche del Tatuaggio

Ai giorni nostri, tre sono le tecniche principalmente utilizzate per il tatuaggio, e prendono il nome di METODO SAMOANO, METODO GIAPPONESE e METODO AMERICANO. 
Meno diffuso, ma ancora in voga, anche l'antico METODO THAILANDESE.

METODO SAMOANO

La tecnica samoana Ã¨ molto dolorosa e in Italia non è praticata (fino a prova contraria, per lo meno). 
Il tatuatore si serve di due attrezzi: uno ha l'aspetto di un pettine (da 3 a 20 aghi) ricavato da ossa o conchiglie e attaccato ad un impugnatura di legno, l'altro è il bastone usato per colpire il primo attrezzo.
Il "pettine" viene immerso nel pigmento (ottenuto dalla cenere di particolari piante mescolata con acqua od olio), poi percosso con il bastone per farlo penetrare sottopelle. 
Nella pratica rituale il tatuatore può avere diversi assistenti che tengono in tensione la pelle, e a volte suono di tamburi e canti accompagnano l'esecuzione.

 

METODO GIAPPONESE

La tradizionale tecnica giapponese - Tebori - consiste nel fare entrare gli aghi nella pelle obliquamente, con minore violenza ma provocando anche in questo caso un discreto dolore.

Gli strumenti sono rappresentati da elaborate impugnature in bamboo alle quali sono applicati diversi aghi.
Il tatuatore con una mano mantiene in tensione la pelle, tenendo un pennello intriso di colore tra le dita.
L'altra mano fa passare gli aghi attraverso il pennello e servendosi della prima mano come sostegno puntella la pelle. 

Anche se in Giappone oggi l'utilizzo delle macchinette elettriche è diffuso, l'inchiostro nero è ancora applicato a mano in molti tattoo shop.
I tatuaggi realizzati con la tecnica tradizionale sono unici, e si dice non possano essere riprodotti da alcuna macchinetta.
Il tatuaggio tradizionale giapponese prende il nome di Irezumi.


 

METODO AMERICANO

La tecnica americana prevede l'utilizzo di una macchinetta elettrica ad aghi che non provoca dolore, ma al più una sensazione di fastidio. 
E' la tecnica che oggi, in Occidente, va per la maggiore, proprio per la caratteristica di non essere dolorosa (ma non dimentichiamo che in certi luoghi ed in certi tempi la valenza del tatuaggio era strettamente legata all'esperienza del dolore). 
La macchinetta da tatuaggio ha la forma di una pistola; con l'aiuto di bobine elettromagnetiche, l'ago viene messo in movimento. 
Il principio di funzionamento fu inventato da Thomas Edison nel 1876, ma fu solo nel 1891 che Samuel O'Reilly intravide la possibilità di utilizzare tale principio per iniettare inchiostro sottopelle.



METODO THAILANDESE

Molti dei disegni realizzati con l' antica tecnica thailandese , strettamente legata al buddismo, hanno tema religioso, ed erano originariamente indossati e tatuati dai monaci stessi. 
Lo strumento tradizionale è un lugo tubo di ottone, con un'asta appuntita che scorre all'interno. 
Una volta intrisa nel pigmento la punta, una mano tiene l'estremità del tubo a contatto con la pelle mentre l'altra mano guida l'asta nella sua azione perforante, come una lenta macchina da cucito. 
Le linee che si ottengono con questa tecnica sono formate da punti in sequenza, e non da un segno continuo.

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TENDENZE

Mariarosa March 2012

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Da una recente statistica apparsa sulla rivista inglese "Body Art", risulta quanto segue: il 61% delle donne e il 77% degli uomini interpellati, hanno apprezzato molto l' esperienza di farsi fare un piercing; il 67% delle donne e il 79% degli uomini affermano che il piercing ha accentuato molto la sensibilità della parte bucata; per il 65% delle donne e il 73% degli uomini, farsi un piercing è stata un'incredibile rivelazione e un'occasione di svolta.

Superata l'idea dell'indigeno selvaggio con l'osso infilato nel naso, CHI, e PERCHÈ, si sottopone oggi a questa forma di body art?

Inizialmente la pratica del piercing ha trovato diffusione negli ambienti punk-underground, ma anche presso le comunità omosessuali, tra i cultori della filosofia sado-maso, i feticisti, e tra tutti coloro fortemente propensi ad una vita, sessuale e non solo, intensa e fuori dagli schermi. Si è poi estesa a più persone, diverse tra loro, fino a diventare un oggetto di interesse per i media, e per il fashion-business, oltre che un segnale che qualcosa sta cambiando nel concetto moderno di estetica, di 'bello'.

La rivista americana molto esclusiva e specializzata, 'PFIQ', è stata la prima a pubblicare foto sull'argomento e parlarne. In Europa, specialmente ad Amsterdam e a Londra, la notizia è dilagata e, i primi personaggi metropolitani più arditi e contro corrente hanno provato la pratica sulla loro pelle. ll motivo principale per cui sempre più gente oggi accetta di farsi bucare è relegato ad un fatto puramente estetico: il piercin è bello da vedere, che si tratti di un orecchio pieno di orecchini, o di un anello al naso, all'ombelico o ai capezzoli; suscita stupore, curiosità, catalizza attenzione di chi guarda, e rende una persona più attraente e interessante. Per alcuni è un simbolo di protesta, verso la società capitalistica e borgese, senza più riti o valori, in cui la sete di soldi, potere e di violenza domina.

Attualmente il piercing è molto in voga tra i giovani, ma non solo: tante persone più "mature" possono finalmente svelare a tutti, senza timori o vergogna, i propri piccoli gioielli segreti, spesso nascosti sotto insospettabili abiti amonimi. Questo perchè il piercing non è più un tabù, o quasi, prorio come un tatuaggio che per molto tempo è stato considerato un peccato da nascondere, e che ora è diventato una moda, o comunque un qualcosa di accessibile a tutti, o quasi. Il piercing, si dice, sta diventando un fenomeno "di massa", e questo è dovuto alla pubblicità e al rumore che si sta facendo attorno all'argomento, al suo uso scandalistico o di "glamour".

Se sia un male o un bene tutta questa pubblicità sul piercing, non lo sappiamo, ma siamo convinti sia sempre meglio una corretta informazione che seguire notizie arrivate con il vento.Si sono dette già tante cose su quest' arte, non tutte intelligenti o veritiere, e ci sono stati già troppi casi di errori grossolani e pericolosi, visti su persone che avevano sentito dire qualcosa a proposito e che hanno in seguito provato esperimenti su di loro o su conoscenti, senza coscienza e conoscenza. Cose gravi, che non devono più accadere.

Il piercing è bello solo se fatto seriamente e coscienza, altrimenti può diventare davvero una sorta di mutilazione, fisica ma anche mentale.
Per le strade si incontrano sempre più persone che hanno piercing, soprattutto giovani, che sfoggiano le loro decorazioni con orgoglio e naturalezza. I giornali se ne occupano, il lavoro per gli operatori del settore aumenta e il piercing entra a far parte della nostra vita e della nostra cultura.

Si parla di un fenomeno nuovo, di una "moda", e di nuove tendenze estetiche per il futuro, anche se recuperate dal passato e da culture diverse dalla nostra.

Il ritorno dello stile "tribale" è il fenomeno "moda" dell'anno, anche se rivisto in chiave moderna...un misto di punk, grunge e 'primitivismo', con un occhio al futuro, alle ambientazioni stile Blade Runner, cyberpunk. I 'Mutoids' sono i rappresentanti ideali di questo modello estetico, che diventa filosofia di vita: si possono trovare a Sant'Arcangelo di Romagna, terra adottiva per questa comunità di uomini, donne e bambini primitivo-futuristi, famosi per il loro look personalissimo, i loro spettacoli e le loro creazioni robotizzate, i tatuaggi e i piercing sono di casa, e rappresentano ormai i loro simboli di appartenenza ad una nuova comunità tribale, lanciata verso il 2000.

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THE BODY ART
Stefano March 2012

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La Body Art è movimento artistico, iniziato a svilupparsi negli USA e in Europa verso la fine degli anni sessanta, che considera il corpo come massimo strumento espressivo. Il corpo è visto come riflesso esterno delle angosce e degli struggimenti dell'anima, come espressione stessa di arte.

Questa corrente artistica è stata spesso oggetto di critiche in quanto considerata da molti oscena e offensiva verso il comune senso del pudore e il buon costume. Molti artisti infatti in questo periodo esprimevamo la loro visione artistica attraverso atti considerati dai più molto estremi e particolarmente forti, esibendo il proprio corpo nudo in pubblico e compiendo gesti che arrivavano anche all'auto inflizione di dolore fisico, per mostrare attraverso il corpo i tormenti del proprio mondo interiore-

 

Col passare degli anni la Body Art ha preso sempre più piede in tutto il mondo sotto varie forme, da quelle temporanee, come il Body painting e la Nail art, a quelle permanenti come Piercing, Tatuaggi e Branding.

 

La body art, cioè l' arte di decorare, personalizzare e abbellire il proprio corpo in modo estremo e permanente, è una pratica antica. Fin dai tempi più remoti, l' uomo ha agito sul suo corpo artificialmente, trasformandolo, marchiandolo o dipingendolo, fondamentalmente per un bisogno istintivo di differenziarsi dagli animali; in questo processo troviamo i primi segni di civilizzazione, di una ricerca spirituale, oltre che fisica, della nostra identità di esseri umani.

L' uomo primitivo era cacciatore e guerriero, uccideva gli animali per nutrirsi e faceva la guerra per la sua sete di conquista e di potere; morto il nemico beveva il suo sangue, come rito propiziatorio, conservava il suo teschio come simbolo della vittoria e si marchiava la pelle del giovane uomo diventato guerriero.

A muoverlo era quell' istinto "primitivo"che oggi, come 2000 anni fa, resta immutato in noi, nella nostra natura, anche se soffocato dalle tecnologie moderne e dal diverso stile di vita che conduciamo. Sostanzialmente in noi niente è cambiato e la principali caratteristiche e i bisogni basilari dell' uomo restano immutati. Per tutti i popoli di ogni epoca, razza e religione, l'aspetto fisico e i propri ornamenti "corporali"sono sempre stati un punto fermo di distinzione, un simbolo di appartenenza a questa o aquella tribù, o ad una particolare carica occupata nell' ambito del "gruppo".

Intervenire per modificare il proprio corpo, per renderlo più attraente e importante, è una delle pratiche più antiche di cui siamo a conoscenza: dalle forme di adornamento permanente come tatuaggi, sacrificazioni, marchi a fuoco e piercing, alla modifiche corporali estreme come l' allungamento del collo, dei lobi delle orecchie, o il restringimento del giro vita, dei piedi del cranio, la circoncisione maschile e femminile, o la limatura dei denti. Sono queste alcune delle possibilità documentate di modifiche corporali che hanno, quasi sempre, un fine estetico, ma che rappresentano anche la creatività, la cultura e le tradizioni di ciascun popolo, tra mito e mistero.........

Prendiamo come esempio i popoli dell' Amazzonia, dell' Africa, i Berberi del Marocco, gli indigeni del Borneo, della Nuova Zelanda, gli Esquimesi, le donne d' India, i popoli arabi, fino ad arrivare ai nostri Punk.

Di solito queste pratiche corporali, spinte agli estremi, sono parte di esperienze spirituali ed emozionali molto forti, e possono rappresentare dei riti di passaggio "tribali", che rendono una persona più forte psicologicamente, più sicura e cosciente del proprio corpo, riconoscibile nell' ambito del gruppo, e stanno a simbolizzare la vittoria dello spirito sul dolore fisico.

IL nostro corpo ci appartiene, lo sentiamo, lo usiamo, lo viviamo e possiamo decorarlo, modificandolo quasi completamente, a piacere. Se tutto ciò ci può sembrare da "primitivi", in senso negativo, da selvaggi, immorale o contro natura, per la nostra ipocrita cultura occidentale moderna, basta solo dare un' occhiata agli stravolgimenti che noi "civili" uomini moderni facciamo alle regole di madre natura: body building , steroidi, diete estreme, tinture, raggi UVA, chirurgia plastica, lifting, iniezioni di silicone, liposuzione, trucco, creme, permanenti, e chi più ne ha più ne metta...

Non sono queste modifiche corporali artificiali, più o meno indelebili e dannose? Ma cosa aggiungono alla nostra crescita umana, emotiva e interiore? Niente.

Quello che manca oggi, a noi occidentali, è un forte legame spirituale con il nostro corpo, manca la magia del rito, manca un significato più profondo che non sia la "bellezza" a tutti i costi, e basta. Ma poi cos' è veramente bello e cosa no?

"La vera bellezza è solo negli occhi di chi guarda", dovrebbe essere una cosa più interiore che puramente esteriore. Come dicevano le nostre nonne, "per belli apparire bisogna soffrire"!

Cosa non si fa e non si faceva per essere più interessanti ed attraenti... bene in questo non siamo poi tanto cambiati. L' "automutilazione", in concreto, è solo la parte più oscura del narcisismo. Dal controllo e dalla cura del nostro corpo deriva una coscienza più attiva delle nostre emozioni, della nostra vita e dei rapporti con gli altri, con il mondo esterno.

La body art tribale, come il tatuaggio e, più in particolare il piercing, che si sta riscoprendo ai giorni nostri, è solo uno specchio che riflette la nostra urgenza di fermarci un attimo per guardarci dentro oltre che fuori: non tutti sono in grado di farlo e non tutti possono capirlo.

In questo senso l' arte corporale, i nostri tatuaggi o i nostri anelli al naso o ai capezzoli, hanno tanto da dire: comunichiamo così il nostro desiderio di differenziarci dalla massa, dalla società, la nostra apertura mentale verso mondi nuovi, ed esprimiamo in questo modo anche una protesta verso quella mancanza di valori, di spazi, di creatività e di magia che si riscontra nelle nostre moderne metropoli.

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